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Visualizzazione dei post da aprile, 2013

L'uomo dinanzi allo specchio

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É un uomo ritto in piedi davanti ad uno specchio. L'uomo è di spalle e una luce radente lo colpisce sulla nuca, gli illumina l'orecchio sinistro, il collo e la sottile striscia candida del colletto della camicia. La luce disegna i riflessi ondulati e spessidei suoi capelli e accompagna le forme appena accennate dell'abito scuro che indossa. La lastra dello specchio sovrasta l'uomo uscendo dal quadro in alto e a destra mentre, per gli altri due lati, l'ampia superfice di cristallo è delimitata dalle strette modanature cilindriche di una sobria cornice di legno color miele. Questa, a sua volta, sembra poggiare sopra una stretta mensola di marmo grigio-rosa, venato di bianco, che prosegue lungo tutto il lato inferiore dello specchio, lasciando intravedere in basso il profilo architettonico di un davanzale, forse la cappa di un caminetto. Sulla mensola, a destra della figura umana, è posato un libro che si riflette, oltre la cornice lignea, nello specchio. Sulla coperti

Pane Bruciato

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-Dopo un lungo e duro giorno di lavoro, mia mamma mise un piatto con salsicce e pane tostato, molto bruciato, davanti al mio papà.  -Ricordo che stavo aspettando che lo notasse… Nonostante mio padre lo avesse notato, prese un pane tostato, sorrise a mia madre e mi chiese come era andata a scuola. -Non ricordo cosa gli risposi, però mi ricordo il vederlo spalmare burro e marmellata sul pane tostato e mangiarlo tutto. -Quando mi alzai da tavola, quella sera, ricordo aver sentito mia madre chiedere scusa a mio padre per il pane tostato molto bruciato. Mai dimenticherò quello che gli disse: "Cara non preoccuparti, a volte mi piace il pane tostato un po' bruciato." -Più tardi, quella sera, andai a dare il bacio della buona notte a mio padre e gli chiesi se veramente gli piaceva il pane tostato bruciato. - Egli mi abbracciò e mi fece questa riflessione: "la tua mamma ha avuto un giorno molto duro nel lavoro, è molto stanca, ed inoltre un pane tostato un po' bruciato

La fame dello stomaco

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Marfisa dinanzi al dottor G. Dottor G.: "Lei Marfisa è una ragazza dalle ottime capacità ma la promozione, come ben sa ha bisogno di altre componenti come l'eccellenza, e lei eccellente non lo è" Con gli occhi pieni di lacrimoni, rossa in viso, inspira e piano con calma risponde:  "Dottor G. mi guardi. Mi guardi attentamente come se fossi sua figlia e che cosa vede? Le chiedo di guardarmi in questo modo per riconoscersi. Aveva la mia età quanto ha iniziato il suo percorso e come lei ricorda nessuno le ha regalato niente, aveva la mia stessa passione per questo lavoro, aveva gli occhi come i miei brucianti di rabbia quando si incontrano gli ostacoli. Era ambizioso come me, era proprio come me. Entrambi abbiamo avuto fame: lei intellettiva la mia è una fame diversa. Io ho fame nello stomaco , quella fame che attanaglia continuamente perché bisogna pagare la casa in cui si vive,le bollette ...  Sono abituata a faticare. Ho sempre fatto mille lavori divers

Potresti essere tu

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"Era una ragazza semplice, di quelle che sognano dietro ai libri e alle poesie, e se la vita è carogna non importa, una ragione buona per sorridere la trovi comunque. Era un tipo così. Ed era carina, questo bisogna dirlo. Non del genere vistoso, quelle che ti giri a guardarle. Più semplice. Ma aveva qualcosa che ti accalappiava, niente da dire, ce l'aveva. Come una specie di limpidezza, di trasparenza. Era quel tipo di donna che quando ce l'hai tra le braccia, sai che lei è lì, proprio tra le tue braccia e da nessuna altra parte. Non so se avete presente. Ma è una cosa rara.. e bellissima, nel suo genere." Alessandro Baricco

Luis Fusaro si racconta ... arriva l'ebook

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Il 5 dicembre 1976, a Corigliano Calabro è avvenuta una tragedia. Un bambino Luigi Fusaro di appena 4 anni giocava tranquillamente con gli amichetti Enzo e Pasquale a casa di suo nonno. Trovarono  la beretta 7,65 del nonno. Colpo di pistola e sangue. Corsa in ospedale ma la pallottola è sempre lì. Ora Luigi è adulto e  .... ora si racconta, dove? Ma nel suo ebook!!! Può essere scaricato nel Blog di Corigliano Calabro  alla voce racconti oppure scrivere una mail a mi.dicono.che@gmail.com   Mi dicono che ... " L'uomo dovrebbe imparare ad affrontare il dolore perché non è tutto da gettare via. C'è un dolore che tormenta e uno che matura. Un dolore che distrugge e un altro che avvisa per tempo di ciò che occorre fare. Romano Battaglia ,  La strada di Sin , 2004"