... al ritorno alla vita

Il 5 dicembre 1976, a Corigliano Calabro è avvenuta una tragedia. Un bambino Luigi Fusaro di appena 4 anni giocava tranquillamente con gli amichetti Enzo e Pasquale a casa di suo nonno. Trovarono la beretta 7,65 del nonno. Colpo di pistola e sangue. Corsa in ospedale ma la pallottola è sempre lì. Ora Luigi è adulto e ci racconta che cosa è diventato.



6)   Tu fai parte dell'Associazione OnlusDirectory no profit INTERABLE RESEARCH FOUNDATION, chi sono le persone interabili?

La Fondazione è una mia creatura. Ho sempre voluto per 18 anni, sulla scia di mia mamma che ringrazierò a vita, concretizzare un mio progetto che coinvolgesse numerose persone verso la realizzazione di un unico obiettivo in comune: fare sbocciare l'Essere Umano con la sua genialità e la sua creatività. Ecco perché il 19 ottobre del 2010, insieme ad altri sette soci, ho costituito formalmente la Interable Research Foundation, Fondazione di origine associativa, organizzazione di volontariato, in qualità di Presidente. La nostra Fondazione, che è la fondazione di tutti, si occupa di migliorare la qualità di vita delle Persone Interabili. Chi sono le Persone Interabili? Siamo tutti noi. Ti chiederai, ma io non sono Interabile. Il neologismo Interabile, creato dal Maestro Alfonso Caravetta, Artista di fama internazionale, nonché mio grandissimo amico, fu partorito dopo che io gli espressi con insistenza e con enfasi che i termini disabile e handicappato non rendevano giustizia alla dignità dell’Essere Umano. Prima mi definivo un diversabile. Ma poi lui mi fece notare un aspetto molto importante. Un giorno mi disse: tu non sei diverso da nessuno. Ecco quindi che, per me, creò tale neologismo. Significa che ognuno di noi mette prima a beneficio di sé stesso le proprie abilità, e poi le mette a beneficio degli altri. Infatti, dal latino inter=fra e abile, esce fuori proprio fra abile. Se io dicessi a te, saresti in grado di allacciarti le scarpe con una sola mano? Io sono in grado di farlo, quindi posso insegnartelo. Allora la mia domanda sarebbe: chi fra te e me è una Persona Interabile? Lo siamo tutti. Non finirò mai di ringraziare il mio Mentore, Arturo Bianco, che mi ha insegnato ad allacciare le scarpe con una sola mano, a fare il nodo della cravatta con una sola mano, a fare i nodi marinari con una sola mano e tante altre cose. Ecco perché ho voluto creare la Fondazione IRF (acronimo), che si occupa di migliorare la qualità di vita delle Persone Interabili, attraverso i nostri tre Pilastri, che poi sono i Pilastri dell'Umanità: l'Informazione e l'inserimento nel mondo del lavoro, la Ricerca scientifica in campo alimentare, medico e tecnologico e la Formazione. Corre l'obbligo di citare il Prof. Aldo Stefani, Segretario Generale della IRF, che con il suo impegno costante, insieme a me, sta realizzando un grande progetto che consentirà, attraverso la combinazione di nuove tecnologie, di far vedere le persone che non vedono, di far sentire le persone che non sentono, di far camminare le persone paralizzate e di beneficiare tutti coloro che hanno problematiche legate alla salute.


7)   Stai scrivendo un soggetto per un film, potremmo avere qualche anticipazione al riguardo?
Molto volentieri. L'idea mi è venuta 12 anni fa circa, ma non ho mai trovato il coraggio di concretizzarla. Eppure il mio grande Coach, Roberto Cerè, che non finirò mai di ringraziare per tutto, e lui sa per cosa, mi ha insegnato che per poter concretizzare un'idea bisogna fare tre semplici cose. Per me è la PPA. Lui li definisce: Pensiero, Parola ed Azione. Lui mi ha insegnato, ed insegna a tanti professionisti, che SE VUOI PUOI. Dopo avere frequentato un suo corso, ho appreso questa semplice formuletta. E proprio grazie al suo prezioso collaboratore, il Dr. Andrea Armando Bisso, che mi segue e ci segue su qualsiasi cosa, ho appreso quanto sia importante dare anziché ricevere. Così ho conosciuto il mio amico nonché regista Pierfrancesco Laghi, produttore del film Agli uomini piace uccidere. Lui mi ha dato l'idea del film. Così insieme al Prof. Aldo Stefani, il Maestro Alfonso Caravetta ed io, stiamo scrivendo il soggetto del film di prossima distribuzione, “Io, testimone di me stesso”. Racconterà, questo film verità, di tutta la mia vita. Ma la cosa straordinaria, è che poi ne uscirà un secondo inerente una grande scoperta scientifica di cui preferisco non accennare nulla altrimenti toglierei il gusto della sorpresa.


8)   Hai testimoniato l'efficacia del Metodo Golfera per migliorare la memoria. Visto i vari servizi di Striscia la Notizia cosa ne pensi?
Fai bene e ti tirano le pietre, fai male e ti tirano le pietre. L'importante è che ti tirino le pietre. Premetto che non entro nel merito di Striscia la notizia. Sono dei grandi professionisti e grazie a loro sono stati smascherati molti imbroglioni. Ma mi chiedo: come mai il Sig. Moreno Morelli, che stimo e rispetto moltissimo, non ha verificato su sé stesso se il metodo di Gianni funzioni, anziché concentrarsi solo sulle carte? E' strano. Eppure quelli di striscia la notizia, quando ci si mettono, vanno veramente fino in fondo. Conosco Gianni dal 2002. Grazie a lui, mi sono laureato in brevissimo tempo. Ma non c'è bisogno che faccia la sviolinata su me stesso. Ho affiancato Gianni in moltissimi corsi, anche come suo collaboratore. Lo stimo e lo stimerò sempre, per la sua professionalità, per la sua umanità, e per la sua bontà. Devo molto a lui. Il suo metodo funziona benissimo, se applicato naturalmente. Ho visto e conosciuto, amici suoi, nonché corsisti, che grazie al suo metodo, sono riusciti a memorizzare l'intera bibbia in un anno, preparare esami universitari di diritto in soli tre giorni, imparare a ricordare più di 1000 numeri telefonici di cellulare, tipo rubrica, in un giorno, e potrei andare avanti, così, all'infinito. Ma molte volte mi chiedo: come faccio a sapere se è una cosa buona o no? Semplice, la testo su me stesso. Su di me ha funzionato e continua a funzionare. Tu che leggi, non hai minimamente l'idea della tempesta di informazioni che assimilo durante l'arco delle 24 ore e di ciò che mi restituisce il mio cervello. E' un servo meccanismo eccezionale. E se questo è successo, lo devo solo a Gianni, l'uomo con più memoria al mondo.

      9)   Secondo te, un uomo quando è felice?


La felicità è una condizione personale. Potrei dire che io sono felice sempre. Ho capito questo processo mentale quand'ero piccolino, solo che non riuscivo mai ad applicarlo sino a quando non mi sono convinto da solo. Ma devo volerlo, altrimenti non funziona. Mi è sempre piaciuto, devo dire tutt'ora, vedere i cartoni animati. Esco pazzo per Lupin, I puffi, Goldrake ed  altri. Lo so. Lo so. Sono cartoni animati antiquati. Ma a me piacciono, anche se non li danno più in televisione. Risvegliano la mia creatività. Un giorno vidi Peter Pan, e ammirando le scene fantastiche di quel meraviglioso mondo, mi rimase impressa questa frase di Peter rivolta a Wendy: “pensa ad un pensiero felice”. Ecco il mio segreto. Sono sempre felice, anche nei momenti più duri, perché penso in positivo, perché penso di essere Peter Pan, perché penso ad un pensiero felice. La vita è bella, come dice il mio mito Roberto Benigni a cui dovrebbero dare il Premio Nobel per la pace. Cerco sempre di evitare le discussioni che portano a rancori interiori. Mi gusto la vita per ciò che mi regala quotidianamente. E se dovesse capitarmi un imprevisto poco piacevole, beh, lascio che passi, ci metto una pietra sopra e vado avanti. Sono felice di vivere questa mia vita ricca di gioia e di soddisfazioni. Io amo la vita e cerco di sfruttarla secondo dopo secondo. Voglio ricordare a te che leggi SE VUOI PUOI.



 Mi dicono che ...
 "Al mondo non vi sono felicità né dolore assoluti, la vita di un uomo felice è un quadro dal fondale d'argento con delle stelle nere: la vita di un uomo infelice è un fondo nero con delle stelle d'argento"
Honoré de Balzac, Massime e pensieri di Napoleone, 1838 

Grazie mille.

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