La realtà delle cose
C'è qualcosa nell'aria, forse una rarefazione dei contenuti dell'anima, ma forse è solo una tipica mattina che inizia con il lavoro e finisce con il lavoro. L'odore di terra bagnata è come la nebbia che s'insinua anche nelle menti più esercitate, ma in quelle più ingenue c'è lo smarrimento che nasce dalle proprie convinzioni, che sono sempre quelle che fottono . Va in scena, come ogni giorno, l'ambiguità delle traduzioni in parole sempre nuove, strane, insignificanti in assoluto, ma capaci in questo teatro dell'assurdo dei concetti già vissuti, già riconosciuti, già evidenti che si mescolano ad un nuovo mondo, nuove regole, ad uomini non cresciuti. Mentre scompare la capacità di commisurarsi umanamente con la realtà della vita, che non ha ancora coscienza della morte che prima o poi arriva, ecco apparire (per mostruosa compensazione) un elenco infinito di interpretazioni costruite ad arte per giustificare se stessi, che serve a che cosa? Alla vit