La non vita dei precari - apriamo un dibattito
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La realtà lavorativa italiana, soprattutto quella dei giovani, è sempre
più intrappolata nel meccanismo perverso del precariato, che, oltre a
non garantire stabilità e futuro per le nuove generazioni, non consente
la crescita professionale dei giovani e relega la società in uno stato
di imballo e di crescita zero.
Quello del precariato è un tema
attuale e talmente evidente da permeare ogni campo della società;
eppure, paradossalmente, si dà per scontato che la società vada in
questa direzione, senza scandagliarne le cause e senza proporre
soluzioni, lasciando non solo i giovani in attesa di un futuro che non
si fa mai presente, ma anche adulti e padri di famiglia in totale balìa
della caducità dell'esistenza.
In base ai dati forniti dall'ISTAT,
in Italia il numero dei precari ha superato i 2 milioni 800mila: di
questi 2 milioni e 375mila lavorano con contratto a termine, mentre
433mila sono definiti "collaboratori"; si tratta in percentuale del più
alto numero di precari dal 1993.
Purtroppo, dato ancora più
allarmante, cresce enormemente il tasso di disoccupazione, che in Italia
ha raggiungo l'11,7% (dato più alto in assoluto dal 1992): il numero
complessivo di chi non ha (più) un lavoro è di 2 milioni 999mila
italiani; ed è incredibile appurare che nel solo mese di dicembre 2012 i
disoccupati sono aumentati di 110mila unità!
La questione per i
giovani è molto più grave: nella fascia di età tra i 15 e i 24 anni la
disoccupazione tocca addirittura il 38,7% della popolazione (in totale
655mila persone), con un aumento mensile dell'1,6%.
Sulle cause di
questa catastrofe (è il caso di chiamarla tale) si possono scrivere
trattati, ma di sicuro è importante fare un collegamento con il Prodotto
Interno Lordo (PIL), che in Italia è in costante diminuzione: nel 2012
tale indicatore è sceso del 2,4% (non era così basso dal 2001). Se non
si produce lavoro e ricchezza, non si genera occupazione; e ciò vale
soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno d'Italia, che vivono
storicamente una situazione di stallo produttivo, da una parte sfruttate
(nelle risorse) dai cicli di trasformazione e distribuzione dei
prodotti delle aziende del Nord, dall'altra incapaci di carpire fondi
per edificare infrastrutture e avviare aziende e cicli produttivi (in
una zona enormemene fertile dal punto di vista agricolo ed
incredibilmente bella per il turismo, tanto per fare due esempi di
possibili filiere produttive) a causa di politici locali incompetenti,
disattenti o corrotti da interessi delle sempre più presenti
associazioni di stampo mafioso. Eppure i fondi per risollevare il sud,
soprattutto a livello di fianziamenti europei, ci sarebbero!
L'Associazione culturale "Felix" organizza, presso il Teatro studio
Apollonia di Via San Benedetto (Salerno), una giornata di dibattito
intorno al tema del precariato e, come sua consuetudine, lo fa prendendo
spunto da opere artistiche e culturali di alto livello, prodotte da
autori giovani: il dibattito, infatti, sarà stimolato dalla visione di
un bellissimo film, intitolato "La ballata dei precari", di Silvia
Lombardo, dalla lettura di alcune poesie dalla raccolta "Ho tutto in
testa ma non riesco a dirlo" (autori vari) e da alcune pagine del
romanzo "Infine chiedete aiuto. Storie di abbrutimento stipendiato", di
Marco Bifulco.
Questo nella convinzione che l'arte, attraverso la
produzione di emozioni, sia una delle poche armi con cui i giovani
possono realmente sensibilizzare le istituzioni e incidere nella
società.
Saranno presenti gli autori: Marco Bifulco, Elena Lavorgna e Alfonso Maria Petrosino.
L'evento è promosso dall'associazione culturale "FELIX" ed è ospite
della rassegna teatrale "Out of bounds-drammaturgie fuori confine"
curata dall'associazione culturale LAAV.
Ingresso libero.
Per ulteriori informazioni, consultare il sito dell'Associazione Felix: www.festivalibrocampania.it
Michele Piastrella
Mi dicono che ...
"Il pensiero della precarietà mi accompagna in ogni
circostanza: stamane, imbucando una
lettera, mi dicevo che era indirizzata a un mortale".
Emil Cioran,
L'inconveniente di essere nati, 1973
apriamo un dibattito
basta essere precari
disoccupazione
la non vita dei precari
Michele Piastrella
precarietà
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