Avanziamo Avanzando negli Avanzi
Domenica 23 giugno presso la caffetteria-pub-ristorante Eco Bistrot è stato presentato il libro Avanzi di Pippo Zarrella. Alla presentazione sono intervenuti, oltre l'autore anche
Gianluca De Martino - Coordinatore delle Rete dei Giovani di tutte le età per Salerno
Valentina Spacagna - Critica letteraria di Mi dicono che
Gianni D'amato, Vincenzo Triggiano e Anna Rapoli - lettori dei brani
Gianluca De Martino - Coordinatore delle Rete dei Giovani di tutte le età per Salerno
Valentina Spacagna - Critica letteraria di Mi dicono che
Gianni D'amato, Vincenzo Triggiano e Anna Rapoli - lettori dei brani
Come
chi è Pippo Zarrella? Sono io. Piacere. Sono un bipede appartenente alla razza
degli umani (brutta cosa) che è ingabbiato in uno zoo da qualche anno. Sono amico
per la pelle (o di squame) di Flipper,
un simpatico pesce rosso, correttore di
bozze e coautore non solo del libro AVANZI: storie straordinarie di ordinario
disagio, ma di tutti i racconti e le
storie che vengono scritte e raccontate da me.
2) Come
è nata l'idea di creare questo libro di racconti?
Volevo
cristallizzare le vite di persone vive immerse nei disagi più eterogeni che
vivono ai margini. Storie di persone spesso viste, ma non osservate, storie
sentite ma non ascoltate.
3) I tuoi racconti parlano di un certo tipo
di umanità: credi che ogni uomo sia sempre o in qualche modo un avanzo?
In
ogni uomo c’è un disagio che varia da persona a persona. Dove c’è disagio c’è
un avanzo. Ti rispondo con un sillogismo. Il disagio genera avanzi. Tutti (nei
modi più diversi) sono portatori di un
disagio. Tutti sono avanzi. È solo che alcuni sono più avanzi di altri…
4) L'ambientazione
dei tuoi racconti prevede "un dentro" e "un fuori", come la
spiegheresti a chi non ha letto il tuo libro?
I
protagonisti sono esposti ad impulsi interni e sollecitazioni esterne. Quando
metto sul binario del racconto questi due elementi, questi cominciano ad
intrecciarsi da soli, senza che io possa farci nulla.
5) Zarrella e il mondo femminile: che tipo
di rapporto intercorre tra i due?
Tutti
hanno una parte maschile e una femminile a prescindere dal sesso. La coesione
in ognuno di noi di questa duplice “sessualità emozionale” ci riconduce al
fatto che non esiste alcuna differenza tra uomo e donna: siamo semplicemente
persone.
6) Il
libro ha al suo interno dei disegni che racchiudono gli elementi fondamentali
dei racconti. Perché questa scelta "scenica"?
I
disegni sono il punto di partenza per la stesura dei racconti. Nasce prima il
disegno, l’acquarello delle scene, e poi
comincio a scrivere. Mi sembrava opportuno coinvolgere il lettore in
questa policromia relativa alla nascita delle storie.
7) Parliamo dei personaggi: quale è stato
il personaggio più difficile da raccontare? quale è il personaggio che ti
rappresenta di più?
Non
vivendo sulla mia pelle il disagio di tutti in prima persona, il racconto degli avanzi ha presentato delle difficoltà durante la
stesura. Per me è stato
sicuramente difficile narrare la figura di Alfonsina la gattara e quella dell’immigrato
lavavetri protagonista di Verde Giallo e
Rosso. La prima difficoltà è quella di esporre in prima persona una violenza sessuale con gli occhi
di una donna, l’altra è quella di raccontare la condizione di clandestino (che letteralmente
significa colui che si nasconde di giorno), una condizione difficilissima da
capire. Lo stato di paura e d’ansia quotidiano
con l’aggiunta della lontananza degli affetti familiari è un mix di difficile
narrazione. Invece, il personaggio che mi rappresenta maggiormente è il
protagonista di Tra poco pioverà, il sentirsi perenne un pinguino, avere le ali
e non poter volare sebbene si ha la volontà e le ali per farlo.
8) Per essere definiti scrittori, quali
pasti bisogna consumare sul tavolo imbandito della sapienza?
Scendere
in strada e conoscere le persone. Ascoltare quello che hanno da dire. Ma penso
che aldilà del bagaglio culturale, la cosa importante è che chi scrive o chi fa
arte in generale deve avere qualcosa da dire. Con la penna, il pennello o
la musica non ha importanza, non c’è differenza. Io sono stonato come una
campana, quindi…
9) Come guardi il mondo, come il celerino
attraverso i denti della sua forchetta?
Guardo
il mondo come il celerino attraverso i denti della sua forchetta, come il
pinguino che non può volare, come un clandestino nel suo paese, il mio, come un
parcheggiatore abusivo che non ha la coscienza sporca, come una bimba che vede
la terra sgretolarsi e resta imprigionata sotto le
macerie di questo mondo di merda.
10) Mi dicono che ...
... parole e idee possono cambiare il mondo. Io non lo so, lo dicono in giro. Però
ci ho provato. Quindi mi dicono che le cose si possono cambiare, con le parole,
con le idee. O almeno credo.
Mi dicono che ...
"Un dio è l'uomo quando sogna, un mendicante quando riflette".
Mi dicono che ...
"Un dio è l'uomo quando sogna, un mendicante quando riflette".
Friedrich Hölderlin, Iperione, 1797/99
Commenti
Posta un commento