C’era una volta la “new economy”

L’esplosione della
bolla e il rallentamento dell’economia americana convinse tutti che internet è
un efficace strumento di comunicazione che riduce i costi di trasferimento
delle informazioni. Oggi qualunque utente di un paese avanzato, ad esempio, può
reputare internet uno strumento democratico, limitando le critiche a questioni
di tipo tecnico o economiche: con questa affermazione si può mistificare quanto
di più oscuro si cela dietro l’apparente utilizzo di strumento falsamente
innocuo. Nessun profano mette in
dubbio la potenza e la velocità con cui si possono reperire informazioni
attraverso internet, l’immediatezza nelle comunicazioni e l’innovazione verso
un uso multitasking grazie alla combinazione di variegati dispositivi, ma il
problema non percepito è come viene gestito e riutilizzato questo magma di
informazioni: in realtà foggiando le categorie politiche do inclusione e competizione/opposizione di Robert Dahl con l’inclusività degli
utenti di internet e i loro diritti civili si scoprirà che paesi avanzati come
gli Stati Uniti, pur assorbendo un elevatissimo numero di utenti, quest’ultimi
devono scontrarsi con un’amara realtà in cui le “regole del gioco” sono decise in alto: dopo l’11 settembre 2001 la presidenza di Bush ha autorizzato il "personale competente" di intercettare enormi flussi di informazioni, in particolare da e verso l’estero. Un esempio di questo tipo di operazione è la controversia legale Hepting vs AT&T, che avrebbe catturato una grande quantità di dati presso il gateway (dispositivo
di rete che veicola il traffico di informazioni a livello locale) di San
Francisco, alle porte della Silicon Valley.
La logica americana di controllo delle
informazioni è in realtà basata su scelte logistiche adottate dalle
amministrazioni precedenti, in particolare il FISA (Foreign Intelligence
Security Act) del 1978, come è stato rivelato da New Scientist. Il FISA autorizzava l’acquisizione di dispositivi per la cattura di informazioni di 60 paesi tra
l’Europa e l’Asia mentre oggi, non contando le leggi e i provvedimenti per la
lotta alla pedopornografia o alla tutela del copyright delle industrie musicali
e cinematografiche, la fuoriuscita di segreti di stato come quelli emersi
grazie alle recenti dichiarazioni di Snowden hanno lasciato emergere un quadro
globale in cui l’NSA (National Security Agency) domina il cyberspazio controllando telefonate o dati di internet godendo
dell’appoggio di agenzie di sicurezza amiche, soprattutto quella britannica, e
adottando con Londra gli esagerati flussi di comunicazioni del vecchio
continente. Lo scandalo
internazionale a nulla è servito nell’arrestare “il grande sacco” di Zio Sam
infatti, secondo le recenti dichiarazioni di Julian Assange, quei volponi
dell’Agenzia di Sicurezza hanno stretto delle partnership con il network più
frequentato del momento e il motore di ricerca più famoso al mondo, due belle
aziende vicine di casa situate nella Silicon Valley (precisamente nei pressi di
Mountain View), riuscendo a mettere le mani sulle loro ricche e forbite
informazioni estratte senza alcuna fatica, anzi con la stessa autorizzazione
dell’utente.


Mi dicono che
"La new economy è una cosa molto seria nei suoi effetti. Mai nella storia del capitalismo si era assistito a uno spostamento a uno spostamento così rapido e colossale e spesso arrischiato di mezzi finanziari"
Giorgio Bocca
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