Rondò è nell'Aldiqua

Dopo la presentazione del romanzo di Cosimo Raviello, Aldiqua, tenutasi presso palazzo Sant'Agostino il 7 novembre 2014, interroghiamo l'autore:

1) Il protagonista del nuovo romanzo è Grim, la morte divenuta mortale. Quanto è diverso o quanto assomiglia a Tobia, protagonista del tuo primo romanzo?

Sono personaggi abbastanza diversi, che appartengono a due ambientazioni completamente diverse, eppure hanno più di una cosa in comune. Per esempio in Grim traspare il concetto di inettitudine sveviana già vista nel personaggio di Tobia.


2) La cornice narrativa della morte che per colpa di un ritardo è diventata mortale, permette di considerarla "una di noi" nel momento in cui affronta le nostre stesse difficoltà. E' giusta questa analisi?

Certo, è una delle cose che volevo trasmettere al lettore.


3) Come è avvenuta la scrittura del secondo romanzo dopo la scrittura del primo romanzo?

Come ben sai il primo libro era privo di una trama vera e propria. Essa faceva solo da contorno e serviva ad “alleggerire” con l'ironia i temi esistenziali trattati. Nel secondo libro invece, oltre mandare un messaggio e far ridere, volevo creare una storia che potesse coinvolgere il lettore e che avesse uno o più finali a sorpresa. Spero di esserci riuscito.

4) Tobia e Grim sono due personaggi che leggono. Quanto ti rappresentano?

Grim non ama leggere. A differenza di Tobia lo fa solo quando è costretto. Sicuramente mi rispecchio più nel secondo. Non si può pretendere di scrivere se non si legge.

5) La morte si innamora di una ragazza di colore: Artemisia, unica presenza femminile del romanzo. A quale tipo di donna ti sei ispirato?
A nessuna in particolare. Le persone che Grim incontra ad Acquamelma sono modelli (quasi sempre negativi) della nostra società. Ogni personaggio quindi rappresenta una categoria di individui, non una persona specifica.

6) Hai ironizzato sul tema della morte, ma tu hai paura della morte?


Un po' sì, ma avendola resa protagonista del mio libro, spero abbia per me un occhio di riguardo e passi a prendermi il più tardi possibile.

7) La domanda che percorre in tutto il libro è "quale è il mistero della vita?" e quale mistero ha per te la vita?

Lo stesso che trova Grim verso la fine del romanzo e che, per non rovinare la sorpresa a chi ha intenzione di leggere il romanzo, ometto di dire qui.

8) Hai sperimentato un nuovo tipo di scrittura, quella ironica, quanto è cambiato il tuo stile rispetto al primo libro?

Beh, molto. Principalmente perché il precedente libro era scritto in prima persona, questo in terza.

9) Acquamelma è il paese in cui la morte diventa umana e viva. Che cosa rappresenta in realtà?
Acquamelma rappresenta un intero Paese, con i le sue debolezze e le sue contraddizioni. È come se tutta la nostra nazione fosse concentrata in questa fangosa città.


10) Quali sono i tuoi modelli letterari?

Come lettore ne ho molti, come scrittore invece sono abbastanza selettivo e cambio modello in base a ciò che sto scrivendo. Per Aldiqua mi sono ispirato molto a Terry Pratchett, Neil Gaiman e Douglas Adams.



Mi dicono che...
La letteratura nasce sempre da un attrito, da un contatto elettrico tra la lingua e qualcosa che comunque sfugge al nostro controllo, si tratti della società circostante o dei fantasmi della propria interiorità.
Gabriele La Porta, Meno letteratura, per favore!, 2010


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