Parole a sproposito

Vi è mai capitato di parlare a sproposito /a vanvera?

Capite di parlare a sproposito quando l'aria intorno a voi si gela, si condensa e si ferma. Purtroppo le parole sono uscite e non c'è molto da fare. L'imbarazzo delle persone che hanno ascoltato è molto palese, ora bisogna fare qualcosa (quando si offende qualcuno e non ci si scusa immediatamente, ahimè c'è poco da fare, dovete solo sperare che l'offesa non sia molto grave).


Regola num. 1: Sorridere

Quando parlate a sproposito e ve ne siete accorti, sorridete! Sorridete, sorridete e sorridete! Se sorridete qualcuno può partire con una fragorosa risata travolgente che non consente a qualcun altro di riflettere sulla stupidaggine che avete detto. Sorridete e cambiate discorso, così da uscire dall'imbarazzo.

Regola num. 2: Dissimulare

Cercate di essere abbastanza capaci di non far notare il vostro scivolone, altrimenti ponete rimedio. Cercate di determinare repentinamente la gravità di quanto avete detto e in base al peso cercate di dissimulare il misfatto. Cercate di non perdere il contatto visivo con la persona con cui parlate, non va affatto a vostro vantaggio.



Regola num. 3: Cambiare discorso

Dite quelle frasi tipiche che dite di solito per uscire dall'imbarazzo: immediatamente l'attenzione del vostro interlocutore offeso cambierà e sarà più accondiscendente. Cambiare discorso non è facile: fate attenzione a non mettervi ancora di più nei pasticci. Forse è il caso di creare un piccolo bagaglio culturale di stampo retorico per poter sopperire alle tipiche figure di merda!

Regola num. 4: Comunicare con il corpo

Comunicate con il corpo il vostro imbarazzo, così chi ha subito il vostro scivolone può accorgersi che non volevate ferirlo. Cercate di non trattenere alcuna reazione del corpo così da poter dire "oh cavolo, ma come mi è venuto in mente di dire questa cosa!". Cercate di dire con il silenzio, con il corpo (o come pare a voi) il vostro disagio: non è mai sbagliato comunicare emozioni.


Regola num. 5: SCUSARSI

Chiedere SCUSA è l'atto umano più umano, troppo umano. Dire una semplice frase "scusa io non volevo dire quanto ho detto, ma ora ti spiego meglio" non è sbagliata. Ma ricordate: non deve essere un'abitudine. Sconfessare continuamente quanto si dice non consente di accrescere la vostra credibilità, ma chiedere scusa è l'atto più gratificante che una Persona possa fare ad un'Altra Persona. Persona e Persona, l'uno di fronte all'altro, si chiedono SCUSA: segno di civiltà, di buon senso, di buon cuore, di amore verso se stessi e verso gli altri.


Mi dicono che
"Per bene che si parli, quando si parla troppo, si finisce sempre per dire delle bestialità".
Alexandre Dumas (padre), Il cavaliere d'Harmental, 1842

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