Mal d'Amore
Mi dicono che ...
Se un piatto o un bicchiere cadono a terra senti un rumore fragoroso.
Lo stesso succede se una finestra sbatte, se si rompe la gamba di un tavolo o se un quadro si stacca dalla parete.
Ma il cuore, quando si spezza, lo fa in assoluto silenzio.
Data la sua importanza, ti verrebbe da pensare che faccia uno dei rumori più forti del mondo, o persino che produca una sorta di suono cerimonioso, come l'eco di un cembalo o il rintocco di una campana.
Invece è silenzioso, e tu arrivi a desiderare un suono che ti distragga dal dolore.
Se rumore c'è, è interno.
Un urlo che nessuno all'infuori di te può sentire.
Un boato così forte che le orecchie rintronano e la testa fa male.
Si dimena nel petto come un grande squalo bianco intrappolato nel mare; ruggisce come la mamma orsa a cui è stato rapito il cucciolo.
Ecco cosa sembra e che rumore fa.
È un'enorme bestia intrappolata che si agita, presa dal panico; e grida come un prigioniero davanti ai propri sentimenti.
L'amore è così…nessuno ne è indenne.
È selvaggio, infiammato come una ferita aperta esposta all'acqua salata del mare, però quando si spezza il cuore non fa rumore.
Ti ritrovi a urlare dentro e nessuno ti sente".
Se tu mi vedessi ora - Cecelia Ahern
Rivisitiamo insieme le 5 fasi del lutto di Kubler-Ross
I fase: Negazione
colonna sonora: Giorgia - non mi ami
"Ma ti rendi conto? Ha lasciato me! Come si è azzardato! Che essere umano è ... è senza palle!"
"Non è possibile!"
Quante volte noi femminucce abbiamo esclamato frasi del genere? Tante, troppe. Ci risulta così difficile accettare che chi ci amava non ci ama più, ci risulta così doloroso riprendere i cocci della nostra anima e ricominciare. Ma chi vuole ricominciare? Il dolore è dilaniante e lo si indossa come se fosse una seconda pelle. Forse è il caso di fare un bilancio. Gli amici: pochi ma buoni, gli altri e quelli di lui tutti scomparsi. I parenti di lui: tutti dispiaciuti. I parenti tuoi: tutti incazzati. Tu dove sei? Urli in fondo di te, perché non riesci a crederci. Non riesci a credere di essere stata così stupida, di aver sprecato tempo, di aver amato inutilmente. "Non mi interessa, per me non esiste!", stronzata! Più si nega quell'uomo, più la sua immagine percorre la volta dei pensieri.
II fase: Rabbia
colonna sonora: Neffa-Dove sei
"Lo sai solo che ci penso mi incazzo! Un uomo del genere non ne voglio sapere! Basta!"
Dove sei? Si proprio tu, che mi hai frantumato in mille pezzi. Smettila di massacrarmi, lo vedi sono inerme, sono qui davanti a te in modo surreale. Ora basta! E la rabbia ci invade: tu uomo proprio tu che mi hai fatto soffrire come un cane, attento perché sono incazzata nera e ti farò scontare ogni mia ferita, perché uno prima di te mi ha massacrato ed io non posso fare altrimenti. Io non ho bisogno di te, ti uso come se fossi un oggetto di cui posso disfarmi immediatamente e continuamente. Io sono immune all'amore e me ne guardo bene di non dare più a nessuno la possibilità di ferirmi così come ha fatto quello stronzo... Sfogate la vostra rabbia, evitate di implodere, perché vi trascinate lì dove c'è buio. E al buio non si sta bene. Cercate di sfogare tutta la rabbia, perché vi avvelena l'animo e non potete perdervi per qualcuno. Non ne vale la pena (frase fatta, che in situazioni del genere viene usata ripetutamente).
III fase: Scendere a patti
colonna sonora: Gianna Nannini-Amandoti

IV fase: Depressione
colonna sonora: Gianna Nannini-Scegli me
"Non tornerà mai da me. Non sceglierà mai di nuovo me. Perché dovrebbe farlo? Se ne è andato!"

V fase: Accettazione
colonna sonora: Nino d'Angelo- Jesce sole
Ora si sorride. Quel dolore stridente si è un po' affievolito. Il sole, il sole è la soluzione. Scalda la pelle e rinvigorisce i muscoli. Senti di avere tempo e che non puoi pensare la tua vita finita. Non ti senti sola in mezzo alla gente, inizi ad interessarti a quel che dicono e sei tu. Proprio ora sei tu! Quella storia ti ha segnato e porti il segno nel tatuaggio che sei andata a farti. Non puoi cancellarmi, ma non ne hai bisogno, ne hai fatto tesoro. Ora rimboccati le maniche, tu non puoi più aspettare. Hai nuovi obbiettivi e non puoi permettere a niente e a nessuno di metterti i bastoni tra le ruote del carro della tua vita. Non puoi più permetterlo. Non puoi più farlo, mia cara donna che risorgi dalle tue ceneri come quella mitica fenice. Mia cara donna non puoi più sorreggere gli altri: ora tocca a te.
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