Le giornate d'autore della Dark zone


Partecipiamo alla giornata d'autore della Dark Zone (il cui gruppo Facebook lo troverete qui) e oggi conosceremo il romanzo di Caterina  Armentano, dal titolo  L'incanto di fantasia

Sinossi: In una notte sinistra e tempestosa, mentre i tuoni e i lampi dirompono tra cielo e terra, Minerva abbandona l’Olimpo per far visita a una bambina, relegata in una caverna da un intero villaggio. La piccola non ha un nome e ha una grave disabilità: non sa parlare, per questo si esprime tracciando disegni sui muri della caverna che la ospita. Minerva rimane affascinata da tante meraviglie, decide così di farle un dono. Le verrà dato un nome: Fantasia. La bambina capirà ben presto di poter dar vita a creature straordinarie, quelle del libro incantato che lei stessa creerà e che magicamente si animeranno: pere magiche, colori fatati, folletti dispettosi, draghi con poteri straordinari, re razzisti, fratelli intrepidi, chiavi che conducono in mondi alternativi, pozioni che inducono il sonno eterno. Fantasia si prenderà cura di tutte le sue creature, rivelandosi migliore di coloro che l’hanno abbandonata, dimostrando che la sua capacità di amare è più forte della Paura, della Solitudine e dell’Abbandono.


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Diamo la parola all'autrice che risponde alle domande di Francesca Pace:

Perché una lettrice dovrebbe leggere il tuo libro? 

Ognuno di noi ha dentro di sé della magia, qualcosa di atavico che ci riporta all’essenza primordiale di noi stessi e della nostra Natura. Una sorta di viaggio a ritroso nel tempo e nello spazio alla ricerca, non solo del nostro essere bambino, ma anche di tutti quegli elementi fondamentali che costituiscono la nostra essenza, fatta di sentimenti e sogni.  Le fiabe non sono altro che un viaggio a ritroso nel tempo, alla ricerca della nostra infanzia e di coloro che abbiamo perduto, allo stesso tempo ci pongono dinanzi alle nostre paure e ai nostri punti di forza, fanno sì che ingegno e fantasia collaborino dandoci la possibilità di “lottare” “combattere” e vivere avventure rocambolesche stando comodamente seduti sul divano di casa, ecco L’Incanto di Fantasia, vi darà quest’opportunità: un viaggio nel vostro spazio interiore e un’avventura a km zero da dove ritornerete vincitori. 


Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?

 Legati alla tradizione sono di certo gli elementi fondamentali della fiaba, quali le formule d'inizio e le formule di chiusura (C’era una volta e Vissero felici e contenti), le triplicazioni, l’allontanamento dell’eroe da casa verso un luogo ignoto, Il divieto, l’infrazione del divieto, l’aiuto magico, il viaggio, il riconoscimento dell’eroe, la trasformazione dell’eroe,  il lieto fine. Tutti elementi fondamentali che appartengo alla struttura della fiaba. Di innovativo invece troverete i personaggi, molto più coraggiosi e consapevoli di quelli a cui ci avevano abituati da bambini e soprattutto le tematiche: divorzio, la morte di una persona cara, il tradimento, la bellezza fisica, l’integrazione sociale, il razzismo, il riscatto sociale da un punto di vista lavorativo, il libero arbitrio. I personaggi sono prevalentemente femminili, e ogni bambina-ragazza sarà detentrice del suo destino, “spinta” a realizzarsi senza l’ausilio degli uomini. E l’unico bacio dato, per svegliare l’addormentata, non sarà “offerto” da un principe ma da una creatura scevra da qualsiasi desiderio di possesso. 


Che cosa ti ha spinta a scrivere?

In generale il mio desiderio di rendere “reale” tutte le mie fantasie. Sono stata una bambina eccessivamente fantasiosa, con la testa fra le nuvole. La mia maestre delle elementari capì che se non avessi imparato a gestire tutta quella fantasia mi sarei smarrita e nella vita avrei concluso ben poco. Così mi fece prendere in prestito, dalla biblioteca della scuola “La piccola principessa” di Burnett (avevo letto altre storie ma nulla di così impegnativo). Mi fu rivelato un mondo. Avevo otto anni e capii che volevo scrivere e che farlo era possibile. Misi su carta la mia prima fiaba in cui la principessa si chiamava Sally. Era un plagio bello e buono di Biancaneve, Cenerentola e la Bella Addormentata nel bosco. Da allora non ho più smesso (di scrivere, successivamente ho scoperto che il plagio è perseguibile legalmente!). 


Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?

L’Incanto di Fantasia è una raccolta di dieci fiabe e due racconti fantastici, è nata negli anni (circa dieci) e con gli anni ho tagliato, limato, fatto ricerche e lasciato il file a “riposo” per molto tempo. Ogni storia è legata a un evento o un ricordo, un fatto personale che mi ha toccata nel profondo.  Sono state le emozioni a spingermi a scrivere queste storie, il desiderio di mostrare agli altri il viaggio verso il fantastico della bambina che è in me, riportato però a quello che accade nel mondo Il fantastico e il reale che collaborano. 


Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?

Di mattina presto e la sera tardi. Sono gli unici spazi che riesco a ritagliarmi da quando ho due bambine. Scrivo tutti i giorni (se non scrivo revisiono) e quando non mi è possibile, per motivi che sfuggono al mio controllo, appunto le idee sull’agenda, così è come se avessi dato un incentivo al mio lavoro e tengo la mente impegnata sempre sullo stesso progetto. Altrimenti la concentrazione potrebbe cadere e riprendere a scrivere, da dove si è lasciati, non sarebbe tanto facile.


Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?

Per quanto riguarda il web ospitate nei vari blogs, interviste, blog tour, recensioni, e pubblico qualche cards o tralcio nei vari gruppi addetti allo spam. Per quanto riguarda fuori, nel mondo reale, collaboro con molte scuole, tengo corsi di scrittura creativa e partecipo alle iniziative di varie associazioni.  Il contatto con il pubblico è fondamentale, altrimenti il lavoro dello scrittore diventa troppo solitario tanto da allontanarci da quella che è la realtà. In più ci fa crescere, sia come persone che come professionisti dandoci la spinta a fare meglio. 


Progetti per il futuro?

Sto rielaborando una raccolta di racconti che ho pubblicato nel 2008 “Sotto l’albero di mimosa” e che vorrei ripubblicare quest’anno con nuovo titolo “Amoricidio. Semi di sangue sparsi nel vento” e nuova cover. In più sto lavorando a un romanzo per adolescenti. Una storia d’amore tra due ragazzi diversi tra di loro che proveranno a rendersi migliori (Ci riusciranno?). 


Tre persone da ringraziare

Mio marito che mi ha sempre sostenuta in questo percorso difficile che è la scrittura. Le mie bambine che mi hanno dato il coraggio di riprendere a scrivere fantastico e storie per bambini e  la mia famiglia d’origine,  il principio di tutto. 



Mi dicono che

La fantasia è una naturale attività umana, la quale certamente non distrugge e neppure reca offesa alla Ragione, né smussa l'appetito per la verità scientifica, di cui non ottunde la percezione. Al contrario: più acuta e chiara è la ragione, e migliori fantasie produrrà.

J. R.R. Tolkien




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