Il Procrastinatore
"Appena aspetterò un figlio smetterò di fumare, adesso non mi va non farlo".
"Appena torno dalle vacanze mi metto a studiare".
"Giovedì ci vediamo, scusa ma sono troppo impegnata".
Frasi del genere vengono immediatamente captate dagli psicologi come segno di procrastinazione, quella tipica abitudine di rimandare le cose da fare sempre in un altro momento.
Lungi da voler qui in questo contesto fare una trattazione scientifica - alcune ricerche scientifiche, in particolar modo presentate nella rivista Solomon and Rothblum (1984), segnalano due tipi di procrastinatori: un procrastinatore rilassato, che iniziare molte cose senza portarne a termine nessuna, e un procrastinatore preoccupato, che rimanda le cose da fare perché manca di fiducia in se stesso e nelle proprie capacità - qui si esamina una serie tipologie di procrastinatori che possono essere riconosciuti nel corso della vita.
P. S. Nulla di stupefacente ma siamo sulla stessa scia del post L'uomo è un casatiello
1. Il procrastinatore tutto chiacchiere e distintivo:
Questo tipo di procrastinatore vuole tutto e subito: inizia un nuovo progetto con grande entusiasmo

2. Il procrastinatore dal salario garantito:
Tipico elemento nullafacente che maschera la propria nullafacenza dietro a grandi ideali. Finge di acculturarsi perché ascolta l'andamento della borsa ogni mattina ma in realtà non conosce la differenza tra il dollaro e la sterlina. Allergico agli impegni e a tutto ciò che comporta fatica e sudore della fronte, rimanda ogni passo decisivo e decide di trascorrere la propria vita nel conteggio dei propri peli pubici, mentre la mammina gli lascia sul comodino la tazzina di caffè bollente e 5 euro per le sigarette. "Si vuole fare una posizione, sta' sturiann per farsi un futuro".
3. Il procrastinatore "mi scoccio":

4. Il procrastinatore supercalifragilistichespiralidoso:

Mi dicono che
La vita è breve e noiosa; la si passa tutta a desiderare; si rinviano riposo e gioie al futuro, all’età in cui i beni più preziosi, salute e giovinezza, sono già scomparsi. Arriva quel momento che ci sorprende ancora in balia dei desideri: siamo a quel punto quando ci la febbre ci afferra e ci spegne; se guarissimo, sarebbe solo per desiderare più a lungo.
Jean de La Bruyère, I caratteri, 1688
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